Il “limite dei mega”

Buongiorno, caricare la liberatoria è sempre un problema, Il file viene spedito in formato pdf, quindi non modificabile, quindi bisogna per forza stamparlo per compilarlo, e poi scannerizzarlo o altro. Spesso però i genitori pensano di fare più velocemente (e in effetti è così) facendo una foto col cellulare. Ma il sistema non carica file oltre un certo numero di mega. Il risultato è che bisogna sempre provare più volte e poi aspettare l’approvazione della segreteria. E allora dov’è la convenienza di usare l’informatica invece di passare fisicamente per una segreteria? Capisco che dovendo fare una firma non si possa fare un formato modificabile, ma almeno aumentate il limite dei mega, se no una procedura pensata per essere snella diventa inevitabilmente lunga e macchinosa, oltre a non evitare il passaggio della segreteria. Grazie

Ok, di questo genere di “segnalazioni” ne ricevo almeno una ogni due settimane.
La storia è gratuitamente complicata, quindi farò delle semplificazioni generali per rendere l’idea, non me ne voglia l’audience più tecnica.

Con una stima conservativa, Buonacaccia lavora 40.000 documenti l’anno. Mezzo megabyte l’uno fa 20.000 megabyte, 20 gigabyte di materiale. Parte di questo materiale, nel corso dell’anno viene smaltito dopo tre mesi dai campi. Ai fini di questo esercizio, facciamo conto che ci siano 8 gigabyte di dati vivi.

Da un punto di vista generale, questo non è un quantitativo “esagerato” ma ci sono altri fattori da considerare.

Assieme ai documenti, Buonacaccia deve conservare anche tutti gli storici delle iscrizioni e le registrazioni dei pagamenti. Cosa succede quando, senza preavviso, il server che ospita quel database si romperà? (Notate che non è un “se”, è un “quando”) Tutti i campi in corso rimarrebbero paralizzati – circa 700 in ogni momento, i campi di formazione in lavorazione non sarebbero creditati ai capi per i censimenti dell’anno successivo. Panico per le segreterie, cani e gatti che vivono insieme, etc. Evidentemente non è uno scenario accettabile quindi diventa imperativo prevedere un backup. Poiché ci sono anche tutti i pagamenti elettronici e no sul database, l’attuale impostazione sul server prevede un backup ogni 8 ore, tre al giorno. Per proteggersi dalla rottura del server, inoltre, questo backup non può essere conservato sul server stesso… rotto… (doh!) quindi va copiato da qualche altra parte, una locazione protetta sia contro le avarie che contro gli accessi non autorizzati.

Oramai, un’ADSL domestica – o per i più fortunati, la fibra – riceve dati a velocità discrete ma, per natura stessa della connessione, la trasmissione è strangolata. Con un arbitraria media diciamo 1 megabit/secondo (l’upload massimo teorico di un ADSL 20 mega) di cui consideriamo “utile” un ottimistico e poco realistico 80%.
Per trasmettere “altrove” un file da 8 gigabyte servono… poco meno di 22 ore – durante le quali ogni potenziale problema (caduta di linea?) potrebbe causare il fallimento dell’operazione. Chiaramente, dopo le prime 8 di trasmissione, arriva il backup successivo da inviare…

Per fortuna il server di BC ha una connessione di tutt’altra natura e fa il backup il una dozzina di minuti pur non potendola usare tutta per lasciare “spazio” per gli utenti che accedono. Dodici minuti su Internet sono un’eternità – alle nove della mattina, quando di aprono delle PO, arrivano 40.000 richieste in 12 minuti… Rimane comunque il problema che mantenere “stabile” una connessione di quella portata per una dozzina di minuti non è facile e finisce che un backup su 10 fallisce. E se nel backup fallito c’era il tuo pagamento perso nel crash, sapresti prendere “sportivamente” il fatto che sia andato perso?

Se raddoppiamo il mezzo megabyte degli upload… spannometricamente tutto quello che abbiamo calcolato qui raddoppia, tranne il rischio di errore nei trasferimenti che quadruplica.

Aggiungiamo che, oltre alle necessità di lavorazione da parte di BC, le segreterie regionali e nazionale spesso si trovano a lavorare anche cento documenti al giorno nei momenti di picco… raddoppiare la dimensione dei file significa raddoppiare il materiale da scaricare e non tutte le segreterie hanno una buona connettività (!).

Infine… capiamoci… sicuramente è comodo usare il cellulare per fare una foto al documento invece di usare uno scanner, per altro ci sono delle notevolissime app che ritagliano da sole il documento e lo trasformano in PDF ma… serve veramente fare una foto a 12 megapixel? E’ realmente necessario vedere 12 milioni di sfumature di un documento in bianco e nero? Buonacaccia riceve i fax in formato PDF… ogni pagina sono 26 kilobyte…